
E ricordati, mio sentimentale amico, un cuore non si giudica solo da quanto tu ami, ma da quanto riesci a farti amare dagli altri.
(Frank L. Baum – Il Meraviglioso Mago di Oz)
L’anoressia nervosa è un grave disturbo del comportamento alimentare. Chi sviluppa tale patologia non è inappetente ma, in realtà, ha una grande fame che riesce a coercizzare per raggiungere un ideale di magrezza che non ha niente a che vedere con l’aspetto fisico reale. I sintomi dell’anoressia sono: l’estrema magrezza a causa dalla malnutrizione e quindi perdita di peso rilevante (oltre il 15% del peso considerato normale per età, sesso e altezza), paura intensa di ingrassare anche quando si è sottopeso, alterazione nel modo di vivere il peso, la taglia e le forme corporee. Fino a poco tempo fa veniva considerato criterio diagnostico anche l’amenorrea (l’assenza di ciclo mestruale), ma dato che l’età di insorgenza si è abbassata e la percentuale dei maschi che sviluppano tale disturbo è aumentata tale criterio è stato ritenuto non determinante.
Questi comportamenti annunciano un disturbo che coinvolge fisico e psiche, ma che è anche relazionale ed ambientale. I sintomi si avvertono lentamente e inizialmente coloro che sono vicini non ci fanno caso,piano piano però anche l’ambi
SI PUO’ GUARIRE? QUALE POTREBBE ESSERE UNA POSSIBILE CURA?
Il trattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentare presuppone una rete di intervento completa in tutti i vari livelli di assistenza in grado di garantire un percorso di cura appropriato. La terapia deve essere concepita in termini interdisciplinari ed integrati: deve avvenire strutture di cura in cui collaborino sistematicamente e sinergicamente figure professionali diverse (nutrizionisti, psicoterapeuti, psicologi, dietisti). Privilegiando, senza mai escludere l’altro, il versante somatico o psichico a seconda delle fasi della malattia e deve consentire una continuità delle cure nel passaggio da un livello a ad un altro, costruendo l’intervento su misura del paziente stesso e della sua famiglia.
L’accesso principale al percorso terapeutico dovrebbe essere quello ambulatoriale che svolge compiti di
- prima accoglienza;
- consulenza;
- diagnosi;
- rinforzo della motivazione ed orientamento dei pazienti;
- filtro diagnostico;
- percorso terapeutico integrato.
In relazione agli elementi clinici emersi durante la valutazione interdisciplinare, si invia ai successivi livelli terapeutici di day hospital, di ricovero ordinario e residenziale.
Va privilegiata, quindi, la modalità di intervento integrata e multidisciplinare, dove le figure professionali coinvolte si interfacciano costantemente. Ciò è finalizzato a modulare e personalizzare il più possibile il trattamento e la terapia, mettendo il paziente sempre al centro dell’attenzione.
Diamo peso a chi amiamo. Perchè vincere si può.